«Acqua&Sport: Quanto bere, Quando bere, cosa bere»: ecco i consigli degli esperti riuniti nella Sala d’Onore del Coni

di Sofia Petti
 

A Roma è il secondo appuntamento che la Fondazione Acqua mette in piedi, dopo quello all’Enpam per rendere noti gli studi correlati alla longevità dei centenari e le loro abitudini di bere

 

«Acqua&Sport: Quanto bere, Quando bere, cosa bere» è stato il tema dell’incontro svoltosi nella Sala d’Onore del Coni, ad accogliere il Ministro Sport Andrea Abodi il padrone di casa presidente Giovani Malagó ed Ettore Fortuna presidente della Fondazione Acqua.

Il vasto complesso sportivo del Foro Italico, inaugurato nel 1932, progettato dall’architetto Enrico Del Debbio con il suo maestoso salone con al suo sfondo il dipinto opera di Luigi Montanarini, ha fatto da sfondo al convegno.

Il tempio dello sport italiano per una mattinata si è occupato della tavola rotonda, coinvolgendo istituzioni ed esperti, attorno al tema del fondamentale elemento che accompagna la giornata dell’atleta: l’acqua. A Roma è il secondo appuntamento che la Fondazione Acqua mette in piedi, dopo quello all’Enpam per rendere noti gli studi correlati alla longevità dei centenari e le loro abitudini di bere. I convegni sono nell’ottica della Fondazione per la diffusione della cultura del bere, in relazione alla stato di salute della persona in generale e nello specifico di classi di soggetti sotto studio.

Nel convegno al Coni lo studio si è focalizzato sullo sportivo e atleta. Giovanni Malagó aprendo il dibattito ha sottolineato come si alimenta l’atleta, cosa mangia e cosa beve e dell’importanza della prestazione legata a questi due fattori. Alla sua destra il ministro dello Sport Andrea Abodi che ha dichiarato “non c’è attività sportiva senza acqua”.  Ad intervenire l’esperto di endocrinologia e professore ordinario, facente parte della federazione Medico Sportiva Italiana, Luigi Di Luigi che ha argomentato lungamente e tecnicamente sull’idratazione dei muscoli specificando che la prestazione di un atleta non è solo legata all’allenamento ma anche da quanto il soggetto beva prima durante e dopo la competizione. Nello specifico identifica 500 ml di acqua prima dello sport, 2 bicchieri durante e altri 500ml a fine sport.  A testimoniare l’impegno nell’idratazione la campionessa mondiale di pentathlon moderno Elena Micheli. Raccontando dei suoi allenamenti e del suo stile di vita, dice che dal mattino alla sera con sè ha sempre una bottiglia, la lascia all’inizio della prestazione atletica e al momento che taglia il traguardo la riprende per dare al suo corpo i liquidi necessari che ha sprecato nello sforzo fisico. Nei pochi attimi della meccanica bevuta si distende.

Accanto alla Fondazione Acqua si muovono a supporto dell’attività di ricerca scientifica e diffusione dei dati gli esperti: Prof Claudio Franceschini di Master Studiorum Università di Bologna e il Prof  Andrea Fabbri docente di Endocrinologia all’università di Roma Tor Vergata. Il primo nei suoi studi e pubblicazioni pone l’accento sull’acqua come nutrizione e sport per una longevità sana. Il secondo, parla della vitamina D per uno sport sano e performante e nell’occasione divulga, con una slide, la “regola dell’Ombra”. Esporsi al sole una volta al giorno per un breve tempo aiuta il corpo a incamerare la vitamina ma biosgna stare attenti all’angolo solare che limita la fotosintesi da UVB “se la tua ombra è piú lunga della tua altezza si forma poco o niente vitamina D”. Al termine dell’incontro tutti i partecipanti si sono spostati in una sala attigua al salone d’Onore del Coni dove ad aspettarli oltre a un buffet ristorativo varie tipologie di acqua naturale in vetro.

 

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Slide Prof. Fabbri
Slide Prof. Di Luigi

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