Acqua fonte di vita: sicurezza e nuove frontiere della ricerca

Il 15 ottobre 2016 la Fondazione Acqua organizza in collaborazione con SIE (Società Italiana di Endocrinologia) un Convegno presso la prestigiosa sede della Pontificia Accademia delle Scienze nello Stato della Città del Vaticano sul tema della sicurezza e delle nuove frontiere della ricerca nell’acqua destinata al consumo umano.

“Abbiamo accolto con entusiasmo l’idea del Prof. Pontecorvi di fare il nostro Convengo in una sede così prestigiosa quale la Pontificia Accademia delle Scienze”,afferma Ettore Fortuna, Presidente della Fondazione Acqua, “anche perché parlare di nuove frontiere della ricerca sull’acqua, come gli interferenti endocrini, vuol dire per noi – lungi da un moto di presunzione – ricollegarci, proprio per la spiritualità di questa sede, alla Laudato si’ di Papa Francesco, perché è dalla sostenibilità dell’ambiente che bisogna partire per evitare la contaminazione delle acque e, quindi, il rischio per la salute”.

Il Convegno, che annovera tra i suoi Relatori il Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, – e rappresentanti della grande scuola endocrinologica italiana e chimici di fama internazionale, si prefigge di richiamare l’attenzione della ricerca e quindi dei Governi – in particolar modo dell’Unione Europea – sull’importanza di approfondire scientificamente la natura e le caratteristiche di sostanze presenti nelle acque, soprattutto superficiali, che la scienza, a livello mondiale, qualifica come “contaminanti emergenti” che possono interferire con il sistema endocrino e avere conseguenze sulla salute della popolazione, cosiddetti “interferenti endocrini”.

Per “interferente endocrino”, chiarisce il Prof. Fabbri, Endocrinologo nell’Università Tor Vergata di Roma, si intende “una sostanza o un misto di sostanze esogene che altera la/le funzione/funzioni del sistema endocrino e come conseguenza ha effetti negativi sulla salute di un organismo intatto o della sua progenie o di una determinata popolazione. Le conseguenze più gravi che la scienza comincia a rilevare, riguardano le categorie più sensibili, quali inizio della vita (crescita fetale), bambini, anziani, donne in gravidanza, soggetti con patologie su cui si possono riscontrare effetti a vari livelli quali funzione tiroidea, salute riproduttiva, metabolismo e cancerogenesi”

 “Alcuni contaminanti “emergenti”, afferma il Prof. Vitali, Chimico-igienista nell’Università Sapienza di Roma, (quali i composti perfluorurati o i farmaci e i loro metaboliti), presentano in genere una buona idrosolubilità e, se immessi in acque reflue, non vengono completamente trattenuti negli impianti di depurazione. Tali contaminanti giungono quindi in corpi idrici superficiali e, diffondendosi nell’ambiente, possono essere riscontrati in tracce anche in acque potabili (come mostrato dalla letteratura scientifica specifica). L’esposizione della popolazione a basse dosi di questi composti può determinare diversi effetti avversi sulla salute, soprattutto a seguito di esposizione cronica e fenomeni di bioaccumulo nell’organismo.”

Il Convegno organizzato dalla Fondazione Acqua vuole aprire ad una prima riflessione sul tema degli interferenti endocrini da parte della Comunità scientifica, che abbraccia competenze e conoscenze diversificate, utilizzando un approccio scientifico ed oggettivo e mettendo i risultati a disposizione, anche con successivi momenti di riflessione, delle Autorità nazionali e europee.

L’ambizione della Fondazione è quella di dare un contributo all’approfondimento di questa tematica, che abbiamo voluto definire nuove frontiere della ricerca nelle acque destinate al consumo umano con l’intento di perseguire livelli di sicurezza e di salute pubblica sempre maggiori.

 

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